sabato 31 gennaio 2015

Contatti con L'ambasciata italiana in Gabon

Ieri sera, Mario ci ha invitato a casa sua per farci conoscere un funzionario dell'ambasciata italiana in Gabon: si tratta di Daniele Delnevo, responsabile dell'ufficio visti. Venerdi siamo arrivati purtroppo tardissimo in hotel, giusto il tempo per una doccia veloce, e poi una scorribanda in auto verso la nostra destinazione finale. Arriviamo con 30 minuti di ritardo e a mani vuote. Ci scusiamo, ma non è stato possibile fare diversamente. Abbiamo anche provato a recuperare un mazzo di fiori all'ultimo minuto con l'aiuto dell'albergo per Martin (la moglie di Mario), ma non c'è stato nulla da fare. Sarà per la prossima.

Devo essere sincero, Mario è stato davvero un ottimo padrone di casa e ci ha coccolati (stranamente) per l'intera serata. Il catering scelto per la cena era davvero ottimo. 

La serata è stata davvero una buona occasione per presentare il team, lo scopo scientifico della missione IXV e per parlare un pochino delle nostre rispettive aziende. Daniele non ne sa molto di "spazio", ma ci è sembrato sinceramente interessato. Pensieri ed esperienze raccontati attraverso una babele di lingue (inglese, francese, italiano, spagnolo).

Da parte sua, l'ambasciatore vicario ci ha parlato della cultura gabonese, delle tradizioni e dei modi di vivere locali e ci ha anche suggerito qualche "drittà" per sopravvivere nel caos quatidiano di Libreville, oltre a fornirci un numero di telefono da chiamare in caso di emergenza.

Daniele è in Gabon da circa 2 anni e ci rimarrà probabilmente per altri 3, prima di tornare "da pensionato" a Roma, accompagnato dalla moglie sudamericana. Ha imparato a convivere con tutte le contraddizioni che un paese come questo può offrire, dove la povertà assoluta (largamente diffusa) convive con la ricchezza infinita (in mano a pochissimi eletti), a cominciare dal super presidente Ali Bongo, che si fa chiudere l'aeroporto locale per le sua scorribande private in Ferrari o in Lamborghini. L'aeroporto è infatti l'unico luogo a Libreville dove le strade sono in buono stato.

La storia di Ali Bongo è surreale e non è poi cosi diversa da quella del Silvio nostrano. Lui non ha in mente la costruzione di Milano 2,3 o 4 ma vorrebbe trasformare Libreville in una sorta di Dubai gabonese. Tonnellate e tonnellate di sabbia bianca sono state portate nella zona del porto, per costruire fantomatici resort sull'estuario dove sorge Libreville, ma per ora oltre alla sabbia non c'è traccia di nient'altro. Il "gabonese dream" dovrà aspettare ancora un po'.

Daniele ci racconta delle difficili condizioni di vita in Gabon, soprattutto nella zona periferica di Libreville, dove baracche e capanne sorgono sparse ai margini della strada.  La fascia di popolazione con età superiore ai 50 anni è totalmente assente, e questo non è mai un buon segno. Ce ne siamo ben accorti nei nostri spostamenti quotidiani.

Trovare un buon ospedale, un buon medico o un bravo dentista non è affatto difficile in Gabon, ma la cosa davvero diffile da trovare è il rispetto delle condizioni igieniche minime per l'esecuzione delle pratiche mediche. Gli stessi esami di laboratorio vengono effettuati in Francia e poi rispediti in Gabon, per assicurare precisione e correttezza degli stessi.

L'agricoltura è pressochè inesisitente (escludendo ananas, mango e banane). Non si vedono campi coltivati e tutta la frutta e la verdura vengono importate dal vicino Cameroon. Provate ad acquistare una semplice mela o un cespo di lattuga al supermercato: il prezzo potrebbe sconvolgervi!

Nonostante ciò, come sottolinea anche Daniele, il Gabon può offrire fantastici panorami e natura incontaminata. Ci parla di alcune agenzie che offrono piccoli tour di due giorni per conoscere meglio la "Rain Forest" e la sua flora/fauna. A noi l'idea piace, con l'eccezione di Massimiliano, che è un filino ipocondriaco  e consuma una tanica di Autan a settimana. Ci penseremo su. Magari il week end dopo il lancio, quando saremo tutti un po più tranquilli, si potrà anche fare. Il patto è comunque il seguente: o si va tutti insieme o salta tutto. Ma sarà davvero dura convincere Max.

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