sabato 31 gennaio 2015

Contatti con L'ambasciata italiana in Gabon

Ieri sera, Mario ci ha invitato a casa sua per farci conoscere un funzionario dell'ambasciata italiana in Gabon: si tratta di Daniele Delnevo, responsabile dell'ufficio visti. Venerdi siamo arrivati purtroppo tardissimo in hotel, giusto il tempo per una doccia veloce, e poi una scorribanda in auto verso la nostra destinazione finale. Arriviamo con 30 minuti di ritardo e a mani vuote. Ci scusiamo, ma non è stato possibile fare diversamente. Abbiamo anche provato a recuperare un mazzo di fiori all'ultimo minuto con l'aiuto dell'albergo per Martin (la moglie di Mario), ma non c'è stato nulla da fare. Sarà per la prossima.

Devo essere sincero, Mario è stato davvero un ottimo padrone di casa e ci ha coccolati (stranamente) per l'intera serata. Il catering scelto per la cena era davvero ottimo. 

La serata è stata davvero una buona occasione per presentare il team, lo scopo scientifico della missione IXV e per parlare un pochino delle nostre rispettive aziende. Daniele non ne sa molto di "spazio", ma ci è sembrato sinceramente interessato. Pensieri ed esperienze raccontati attraverso una babele di lingue (inglese, francese, italiano, spagnolo).

Da parte sua, l'ambasciatore vicario ci ha parlato della cultura gabonese, delle tradizioni e dei modi di vivere locali e ci ha anche suggerito qualche "drittà" per sopravvivere nel caos quatidiano di Libreville, oltre a fornirci un numero di telefono da chiamare in caso di emergenza.

Daniele è in Gabon da circa 2 anni e ci rimarrà probabilmente per altri 3, prima di tornare "da pensionato" a Roma, accompagnato dalla moglie sudamericana. Ha imparato a convivere con tutte le contraddizioni che un paese come questo può offrire, dove la povertà assoluta (largamente diffusa) convive con la ricchezza infinita (in mano a pochissimi eletti), a cominciare dal super presidente Ali Bongo, che si fa chiudere l'aeroporto locale per le sua scorribande private in Ferrari o in Lamborghini. L'aeroporto è infatti l'unico luogo a Libreville dove le strade sono in buono stato.

La storia di Ali Bongo è surreale e non è poi cosi diversa da quella del Silvio nostrano. Lui non ha in mente la costruzione di Milano 2,3 o 4 ma vorrebbe trasformare Libreville in una sorta di Dubai gabonese. Tonnellate e tonnellate di sabbia bianca sono state portate nella zona del porto, per costruire fantomatici resort sull'estuario dove sorge Libreville, ma per ora oltre alla sabbia non c'è traccia di nient'altro. Il "gabonese dream" dovrà aspettare ancora un po'.

Daniele ci racconta delle difficili condizioni di vita in Gabon, soprattutto nella zona periferica di Libreville, dove baracche e capanne sorgono sparse ai margini della strada.  La fascia di popolazione con età superiore ai 50 anni è totalmente assente, e questo non è mai un buon segno. Ce ne siamo ben accorti nei nostri spostamenti quotidiani.

Trovare un buon ospedale, un buon medico o un bravo dentista non è affatto difficile in Gabon, ma la cosa davvero diffile da trovare è il rispetto delle condizioni igieniche minime per l'esecuzione delle pratiche mediche. Gli stessi esami di laboratorio vengono effettuati in Francia e poi rispediti in Gabon, per assicurare precisione e correttezza degli stessi.

L'agricoltura è pressochè inesisitente (escludendo ananas, mango e banane). Non si vedono campi coltivati e tutta la frutta e la verdura vengono importate dal vicino Cameroon. Provate ad acquistare una semplice mela o un cespo di lattuga al supermercato: il prezzo potrebbe sconvolgervi!

Nonostante ciò, come sottolinea anche Daniele, il Gabon può offrire fantastici panorami e natura incontaminata. Ci parla di alcune agenzie che offrono piccoli tour di due giorni per conoscere meglio la "Rain Forest" e la sua flora/fauna. A noi l'idea piace, con l'eccezione di Massimiliano, che è un filino ipocondriaco  e consuma una tanica di Autan a settimana. Ci penseremo su. Magari il week end dopo il lancio, quando saremo tutti un po più tranquilli, si potrà anche fare. Il patto è comunque il seguente: o si va tutti insieme o salta tutto. Ma sarà davvero dura convincere Max.

Operations Manager, Libreville is on the loop!

Venerdi intenso in stazione per l'esecuzione dell'ultimo "Mission Readiness Test" che prevedeva la simulazione di un countdown "abbreviato" con tutte le Ground Stations in supporto alle missione IXV: Libreville, Malindi, e la stazione Navale.

Qui sotto qualche foto del team alle prese con il nostro ricevitore di Telemetria.




La prossima settimana sarà "di fuoco": faremo le ultime due simulazioni integrate (con tutto il team al Mission Control Center di Torino, quello a Kourou e la rete di stazioni di Telemetria), per poi chiudere in bellezza con la "prova generale", venerdi 6 Febbraio. Saranno simulazioni con contingency, e da quanto mi ha preannunciato Juan, ci sarà come sempre da divertirsi. Il nostro Simulation Officer è davvero un burlone e se ne inventa una più del diavolo. Ma d'altronde ci è stato presentato come "The man coming from Hell", quindi potrebbe davvero succedere di tutto: dalla malattia di un membro del gruppo, alla rottura degli equipaggiamenti, una traiettoria non nominale.....e chi più ne ha più ne metta.

Il motto come sempre sarà #NientePanico. Siamo pronti e ce la faremo!

Nel frattempo IXV (a Kourou) viene letteralmente "abbracciato" dal suo guscio protettivo (il fairing), che lo riparerà durante la fase di lancio, quando sarà ancora agganciato al lanciatore VEGA.


Infine, la Recovery Ship "NOS ARIES" si sta avvicinando sempre di più al punto di ammaraggio di IXV, dove cercherà di inseguire l'ultima fase del volo suborbitale attraverso la nostra antenna da 2.4 mt di diametro, installata dal team congiunto ALTEC e TLSL lo scorso anno a Livorno. NOS ARIES si occuperà anche delle operazioni di pulizia e recupero del veicolo spaziale, e del suo ritorno via mare In Italia.


Qui sotto, invece, trovate il manifestino del CNES, per pubblicizzare il lancio di VEGA/IXV.


giovedì 29 gennaio 2015

Foto di gruppo

Trovate qui di seguito un paio di foto dell'antennone di N'Koltang e alcune foto "di gruppo", più o meno ufficiali. Per il resto le attività in stazione procedono a pieno regime. Il morale del gruppo è alto, nonostante alcune inevitabili discussioni per la gestione delle procedure in stazione.






mercoledì 28 gennaio 2015

Lavorare "sincronizzati"

Come vi ho già detto questa settimana le attività della stazione sono legata all'esecuzione degli MRT(Mission Readiness Test) per verificare la preparazione del Team e l'esecuzione delle procedure di missione.

Nei giorni scorsi abbiamo avuto grossi disguidi con la sincronizzazione delle workstations del nostro ricevitore e la soluzione del problema ci ha tenuti occupati per parecchio tempo. Juan ci ha fiatato sul collo perennemente, mettendo in mostra le performance del suo orologio da polso sincronizzato con il GPS. Tutto il resto del team glielo avrebbe sciolto nell'acido molto volentieri, dopo tutta la fatica impiegata nella soluzione del problema. Ma ogni tanto bisogna mordersi la lingua e guardare dritto davanti: in fondo toccherà a noi quattro portare a casa  (o per meglio dire a Torino) i 7 minuti di telemetria che ci arriveranno da IXV attraverso la stazione di Libreville e dovremo farlo tutti insieme, ognuno con le proprie forze e con il proprio bagaglio di esperienze.

Quanta fatica per soli 7 minuti di telemetria!

Altre dificoltà, di cui non vi sto a raccontare nel dettaglio, rimangono legate alla cooperazione con lo staff CNES presente in stazione. In queste settimane ne abbiamo davvero apprezzato tutta la loro capacità tecnica, ma abbiamo anche imparato a subire la loro franchezza: ci hanno candidamente sottolineato che la loro missione è seguire il lanciatore VEGA e di IXV chissenefrega.

Nonostante tutto ciò, la legge dei "corsi e ricorsi storici", che tende a bilanciare le ingiustizie subite, oggi ha giocato decisamente a nostro favore e le cose sono andate decisamente meglio. Siamo tornati da N'Koltang decisamente di buon umore. Per la prima volta non abbiamo dovuto correre e sbuffare per finire gli impegni assegnati a questa giornata lavorativa e ci siamo potuti finalmente sedere un attimo a discutere della nostra missione, delle tempistiche delle vaire attività e dei ruoli che ognuno di noi dovrà assumere e rispettare. Alla fine è il vero motivo per cui siamo "volati" fin qui.

L'ultimo paragrafo di questo post lo voglio dedicare ad un ringraziamento speciale a Giovanni, Massimo, Carmelo e a tutto l'ICT di ALTEC per supporto dato nel troubleshooting sulla rete che collega le stazioni di telemetria con Torino e per il supporto quotidiano e continuativo nei tests e nelle attività delle ground Station con il MCC. State facendo un lavoro fantastico!


Alè! Non molliamo!


La L-13 "Launch Chronology song" di oggi è regalata da Max Pezzali con "Tieni il Tempo".



Buonanotte Torino.

Legge di Murphy

Qualche problema in stazione, Wi-Fi non funzionante in camera, e per non farmi mancare proprio nulla ieri sera, dopo cena,  sono rimasto chiuso nell'ascensore dell'albergo.

Il motto di oggi sarà #NientePanico.

Gli aggiornamenti del blog riprenderanno appena possibile.

domenica 25 gennaio 2015

Anche questo è Gabon: Domenica a Cap Esterias

Eccomi di nuovo qui a raccontarvi questa domenica gabonese. Stamattina partiamo per raggiungere Cap Esterias. Mario ci fa da guida, e noi lo seguiamo con la nostra macchina. Dopo 45min si arriva in questa piccola baia. Il posto è davvero incantevole.  Foresta incontaminata e spiaggia sull'oceano atlantico. In fondo anche questo è Gabon, e ne devo rendere conto.






Viene quasi voglia di mettersi il costume ed entrare in acqua (we are "sweathing like crazy", come dice sempre Juan) ma quando vediamo un bimbetta uscire dall'acqua, in lacrime, tutta coperta di meduse, ci passa immediatamente la voglia e ci accontentiamo di mettere i piedi a mollo e di fare una lunga passeggiata "au bord de la mer".

La vegetazione è fitta e la foresta equatoriale "preme" ai bordi della spiaggia. 

PS: Mamma, l'ibiscus che hai in vaso non potrà mai essere rigoglioso come quello gabonese: fattene una ragione, nonostante il tuo fantastico pollice verde.


 
La baia ospita anche un piccolo ristorantino chiamato "La Mareè": decidiamo di fermarci a mangiare qualcosa. La "brochette de gambas avec haricots verts" è davvero buona. Il prezzo è (stranamente) onesto.




La popolazione del locale è frastagliata, europei in trasferta e gente locale in attesa di passare un fine settimana sulla spiaggia. Non può che attrarre la nostra attenzione un signore attempato con i ray-ban che è la fotocopia gabonese del "Briatore Malindiano" di Crozza. Ovviamente è accompagnato da una giovane "Naomi" (davvero notevole la ragazza). Si sprecano le battute al tavolo sull'imprenditore "da soooogno", con la ragazza "da soooogno". Tutto il mondo è paese, anche sulla costa occidentale dell'africa.

Al centro della foto qui sotto, se guardate bene, potete anche trovare in nostro "Briatore" (di spalle con camicia rosa),  e la sua "Naomi".


Foto di gruppo (con l'IXV team, Mario e sua moglie Martin) e poi si riparte verso Libreville.
Nella prima foto da dx: Diego (ALTEC), Beppe (TLSL), Juan (ESA) e dietro Max (TLSL).
Nella seconda foto da dx: Diego, Beppe, Juan, Mario (CNES), Martin.



 Il tramonto gabonese stasera è davvero fantastico o meglio "da sooooogno".



Domani inizia una grande settimana di grandi e importanti attività in stazione. Cena e poi tutti a nanna presto.

Buonanotte Torino.

sabato 24 gennaio 2015

L'hotel Le Meridien: la nostra prigione dorata

Alcune osservazioni sul nostro albergo "Le Meridien" di Libreville. Il gruppo africano di IXV lo ha ribattezzato all'unanimità una "prigione dorata", perchè dopo l'esperienza quotidiana del viaggio verso la stazione, e la visione di tutto quello che può offrire la città, quest'albergo rimane sempre uno dei posti più sicuri, più attrezzati e dove trovi sempre qualcuno che ti possa aiutare, soprattutto se si "oliano" un po' certi meccanismi. 

Da quando abbiamo dato una piccola mancia al cameriere del ristorante, adesso riusciamo a fare cena velocemente in mezz'oretta. La prima sera ci abbiamo messo circa 2 ore, dal tempo dell'ordinazione al servizio. Centento lui e contenti noi. Adesso ci offre gratuitamente anche la macedonia a fine pasto. 

Pur appartenendo ad una catena "di lusso" ed avendo un prezzo per notte elevatissimo, lo standard dell'hotel rimane sempre quello "africano": potrebbe essere paragonabile ad un 3 stelle  europeo, ma nonostante ciò non ci possiamo di certo lamentare. E' pulito, in camera funziona (quasi) tutto, il Wi-Fi è accettabile e anche se ogni tanto l'acqua della doccia non è proprio limpidissima ce ne faremo una ragione. Si chiude la bocca e vai....una bella rinfrescatina.

Una volta che sei dentro, diventa quasi impossibile uscirne: un rifugio dorato per il corpo e per l'anima  (a pagamento).

Questo non può che ispirare la L-18 "Launch Chronology Song": Hotel California, Eagles.

And I was thinking to myself
'This could be heaven or this could be Hell'
Last thing I remember, I was
Running for the door
I had to find the passage back to the place I was before
'Relax' said the night man,
'We are programmed to receive.
You can check out any time you like,
But you can never leave!



venerdì 23 gennaio 2015

On the road (with Thierry)

Per darvi qualche idea del tragitto che facciamo tutti i giorni (Libreville-Ground Station e Ground Station-Libreville) e dell'ambiente che ci circonda, potete trovare qui di seguito un po' di foto e qualche video della nostra vita "on the road".



Quando piove:


E la pista verso la stazione del CNES:



Foto varie:







Nespresso: What else? Everything else!


Day 5

La prima settimana dell'esperienza gabonese si è conclusa. Questo we non saremo in stazione: non abbiamo avvisato Mario tempestivamente e dunque "permesso non accordato".

Oggi sono proseguiti i troubleshooting con Torino, per risolvere il problema che affligge la rete satellitare (Inmarsat) che ci collega con il Mission Control Center, ma per il momento la soluzione finale è ancora in stand-by.

Segue lunga teleconferenza con l'intero team di IXV (ESA-TASI-ALTEC-TLSL) per fare il punto sulla campagna di lancio e sull' attività da svolgere la prossima settimana. Lunedi inizieranno i MRT (Mission Readiness Tests) dove proveremo -fino allo sfinimento- (sigh...) tutte le procedure per la gestione della stazione (nominali e di contingency).

Piani particolari per il we ancora non ne abbiamo. Cercheremo di riposare un po, e trovare qualche posticino che offra un menu diverso da quello che propone l'hotel (dopo solo una settimana abbiamo memorizzato il breve menu).  Da parte mia dovrò  finire la reportistica dei test fatti in questi giorni e ripassare le procedure da provare la prossima settimana. Vi terrò aggiornati sull'evoluzione del we.

Qui sotto trovate qualche immagine del cucinino della stazione, dove consumiamo i nostri pasti frugali. Oggi pranzo con riso basmati al sugo, arricchitto da "Herbs de Provance". Non male.




Qui sotto invece il tramonto gabonese di questa sera.





Stasera l'umidità al 100% di Libreville si sta facendo sentire in tutta la sua potenza. Corriamo verso l'aria condizionata dell'albergo per avere un po' di respiro. Cena e poi tutti a letto.

Buonanotte Torino.

giovedì 22 gennaio 2015

Day 4

Eccomi di nuovo qui per il report del giorno numero 4.
Sarà che gli effetti collaterali della  terapia antimalaria stanno cominiciando a farsi sentire (con un leggero senso di nausea e di mal di stomaco), ma il viaggio verso la stazione stamattina mi è sembrato infinito. Per giunta, il continuo sobbalzare con l'auto tra buche e fosse piene d'acqua non ha di certo aiutato. Per darvi un'idea, nel fare questo tragitto, si provano le stesse sensazioni che si avvertono quando si sale sul Tagadà: per chi è (o era) avvezzo alle fiere e alle giostre di paese sa perfettamente cosa intendo. 

Continuano i wake-up test con il nostro ricevitore di telemetria, che tra l'altro vedete immortalato qui sotto. La connessione satellitare con il MCC verso Torino continua a scricchiolare e ci perdiamo frame di telemetria qui e là. La stazione navale sta avendo gli stessi problemi, si spera di riuscire a risolvere quanto prima.



la giornata si è poi conclusa con un bel test integrato con gli amici/nemici del CNES e la loro antenna. L'obiettivo del test era verificare il miglioramento delle performance del nostro ricevitore (misurate a Luglio) dopo l'installazione dei nuovi amplificatori dal 20 dB (foto qui sotto).


Test ok, ci sono buoni risultati che piacciono anche al super esperto ESA. Brindisi veloce a base di "Rum Agricole". Non provatelo mai, soprattutto se avete già un leggero senso di nausa. Potreste pentirvene amaramente, ma sembrava proprio brutto dire di no. sigh.

Buonanotte Torino.

mercoledì 21 gennaio 2015

Day 3

Ragazzi, post veloce e sintetico questa sera. 

La giornata lavorativa è stata intensa alla stazione. Abbiamo risolto i problemi riscontrati ieri ma purtroppo se ne sono presentati altri. é vabbe "domani è un altro giorno e si vedrà". 

Inoltre, per qualche strana ragione sono due giorni che Mario ci evita o tenta di farlo. Non ha abbiamo ancora capito se siamo stati noi ad averlo fatto innervosire o se ha problemi familiari. Meno male che ci sono Thierry e Michel che ci ascoltano pazientemente. 

Stasera la nota positiva ce la regala il mercatino locale di frutta e verdura. Prima di arrivare in albergo passiamo a comprare un fantastico ananas. L'ananas a KM0 del Gabon è un frutto con un sapore ed un colore completamente diverso da quello a cui siamo abituati in europa. In quattro ce lo pappiamo in un sol boccone come aperitivo. Così poco per rendere tutti felici e contenti.....

Cena, uno sguardo veloce a Gabon vs Ghana (la coppa d'africa qui sta impazzando dopo essere stata posticipata causa Ebola) e tutti a nanna a sognare nuove fantastiche avventure gabonesi. 

Buonanotte Torino.

martedì 20 gennaio 2015

Day 2

Stamattina mi sveglio presto per parlare con la reception. Devo risolvere il problema del frigobar. Quando sono arrivato in hotel l'ho infatti trovato sigillato. Ne ho bisogno per metterci dentro l'acqua e lo stretto indispensabile per una colazione veloce. Le "petit dejeuner" in albergo viene servito con le tempistiche gabonesi ed al mattino non ce le possiamo permettere.  Decido che non posso stare un mese senza frigo, rompo il sigillo e ci metto dentro un po' di cibarie.  Il giorno seguente, dopo il turno di pulizia della stanza, trovo il frigobar nuovamente sigillato con la mia roba messa sotto chiave.

Ok, ho capito il concetto. Volete che mi nutra e che mi abbeveri con quello che offre il costosissimo frigobar ma non potete farmi questo! A me serve come semplice strumento di refrigerazione. Punto e basta. Protesto e spiego la situazione alla receptionist gabonese. Do you understand? Vous avez compris? Capito? Lei rimane perplessa, ma dopo lungo piagnisteo demorde e si lascia convincere. Speriamo bene. E speriamo di evitare strani addebiti sul conto finale.   

Come al solito alle 08:30 siamo in macchina verso N'Koltang. La scorsa notte la pioggia non ha data tregua e la strada è in condizioni pessime.

In stazione partiamo con la ripetizione delle procedure di SAT (Site Acceptance Test). Procede tutto abbastanza bene, riusciamo anche a risolvere alcune problematiche riscontrate ieri, ma poi ci imbattiamo in un (nuovo) grosso problema che ci impegnerà per l'intero pomeriggio.

Apparentemente, anche quando non mandiamo alcune segnale all'antennone del CNES il nostro ricevitore ci fa leggere un segnale più alto del previsto. Nel mondo della fisica, come ben sapete, nulla si crea e nulla si distrugge, al massimo si trasforma....e questo vale anche per le telecomunicazioni. Consapevoli di non aver aperto la strada a nuove teorie relativistiche, dopo tanto "mumble mumble mumble", e con l'aiuto dell'analizzatore di spettro,  viene fuori che l'antennone sta in realtà ricevendo un segnale inaspettato su una frequenza molto vicina a quella di IXV. L'aver installato due bei amplificatore da 20 dB sulla nostre linee ha fatto si che il ricevitore di IXV riesca a vedere cose che il ricevitore CNES non vede. Sono in corso analisi per individuare la sorgente trasmittente (UFO ? ) ed eventuali  impatti.
 


Stasera, di ritorno dalla stazione, serve proprio un bel birrozzo prima di cena per rilassare gli animi e pensare positivo. Sperando di sfogare le nostre preoccupazioni nell'alcohol, il tizio di ESA ci gela:"I don't drink alcohol". E vabbè fatti tuoi, noi vogliamo il birrozzo e tu accontentati del succo di frutta.



PS: Per quanto riguarda certi sguardi femminili gabonesi....mi limiterò a guardare. Non vorrei finire in galera "per colpa dell'africa", come ci insegna il buon Elio.


 Buonanotte Torino.

A la station de Telemesure

Alle 08:30 partiamo alla volta di N'Koltang. La strada è quella di sempre: caotica, polverosa, sterrata a tratti, trafficatissima, soprattutto quando si attraversano i grandi mercati all'aperto ai lati della strada. Alcuni lavori di miglioramento effettuati di recente agevolano alcuni passaggi ma il tragitto fino alla stazione CNES rimane difficile.


Dopo circa 1h30 di viaggio arriviamo a destinazione.  La stazione del CNES è una piccola villetta in mezzo alla giungla, ed ospita un'antenna parabolica di 10 mt di diametro (è quella da cui riceveremo il segnale di VEGA/IXV). Ad accoglierci ci sono Mario (ll ground station manager), Thierry e Michel (i due tecnici di Telespazio che curano la manutenzione e le operazioni del sito).  Dopo una lunga esperienza a Kouoru, CNES trasferisce Mario in Gabon a Febbraio 2014 (per qualche strana ragione...qualche cazzata?). Non l'ha presa affatto bene e tuttora non ha ancora accettato il trasferimento al 100%.  Si rifugia spesso nella musica classica, unico strumento che, a suo parare, riesce a distoglierlo dalle brutture del Gabon. Michel e Thierry sono invece i "veterani" della stazione: lavorano li da circa una decina d'anni (no comment, non li invidio affatto). 



I primi lavori da compiere consistono nel rimontare tutto quello che era stato smontato a luglio, dopo i test di accettazione del nostro ricevitore di telemetria. Si inizia dalle antenne Inmarsat che ci consentiranno di trasmettere la telemetria dal nostro ricevitore  fino a Torino. Il caro Mario che avrebbe dovuto occuparsi di costruire un' interfaccia adatta  in questi mesi ha latitato alla grande: ci ha fatto trovare una bella montagnola di mattoncini da prefabbricato e ci ha sostanzialmente detto: arriangiatevi. Fieri di mettere a frutto 5 anni di ingegneria, ci siamo trasformati in abili muratori e carpentieri e.... il gioco è fatto. Segue controllo sul livello dei segnali, si migliora posizione ed inclinazione delle antenne e siamo pronti a trasmettere.


L'arrivo del solerte elettricista gabonese ci consente di risolvere definitivamente il problema di alimentazione dei racks del nostro ricevitore che abbiamo scoperto a Luglio. Accendiamo finalmente tutto, controlliamo le configurazioni dei dispositivi e partiamo con le prime verifiche del caso. So far so good, quindi siamo felici.

Il pranzo oggi è offerto gentilmente da CNES, ma da domani dobbiamo arrangiarci. La cucina della stazione è davvero piccola e non è semplice mangiare tutti allo stesso tavolo. Dopo discussioni, ci si accorda sul seguente "gentlemen agreement": Il turno pranzo #1 viene assegnato al personale CNES e il turno #2 al personale IXV. Il pranzo congiunto si terrà solo nelle "grandi occasioni".

Lasciamo la stazione alle 18:00 con un fantastico tramonto gabonese (non ho foto....sorry), ma il sole era una fantastica palla infuocata all'orizzonte. Dopo "solo" due ore di viaggio siamo di nuovo a Libreville. Sosta al market per scorte di pasta/riso/olio che cucineremo nei prossimi giorni in stazione. Si ritorna di nuovo in aeroporto per recuperare l'ultimo bagaglio disperso. Stavolta non sbagliamo strada e velocemente siamo di nuovo in hotel. Stanchi ma abbastanza soddisfatti. La giornata è stata proficua.

Domani cercheremo di "risvegliare" la stazione in tutto e per tutto dopo i lunghi mesi di riposo. Inizieremo i "wake-up" tests per verificare che tutto funzioni perfettamente e per ripassare un po' di procedure. Questo non poteva che ispirare la L-22 Launch Chronology song. Evanescence. Bring me to Life.



PS: segnalo anche presenze femminili interessanti in albergo. Qualcuno mi suggerisce che siano arrivate con la stagione delle piogge. Visi cioccolatosi che ispirano..... vabbè mi fermo qui.

Buonanotte Torino.

lunedì 19 gennaio 2015

Bienvenue en Gabon

Eccomi qui, per scrivere il mio primo post dal Gabon. Ragazzi, che schock culturale, ambientale e sociale arrivare fin qui. Ma Partiamo dall'inizio.

Sveglia all'alba e taxi fino a Caselle. Tratta veloce fino a Parigi CDG. Ricerca del terminale e della navetta giusta e, con largo anticipo, arrivo al gate per Libreville. Sono il primo ad arrivare.

Dopo mezz'oretta arrivano Giuseppe e Massimiliano (Max), i ragazzi di TLSL che saranno i miei compagni di viaggio principali. Si chiacchera e si scherza e viene l'ora di imbarcarci.  Del ragazzo di ESA (Juan, detto "U Curto" ) che sarà il nostro "supervisore" nessuna traccia. Proviamo a contattarlo telefonicamente senza successo. Desistiamo e saliamo a bordo. Proprio mentre si stanno chiudendo le porte dell'aereo lo vediamo zampettare tutto trionfante e madido du sudore. L'aereo da Francoforte era in super ritardo. Il team è al completo: si parte.

Le dune del Sahara ci danno il benvenuto in terra africana.


La vista sulla giungla e sulle baracche sparse ci conferma l'arrivo in Gabon. Inizia la discesa che, anche questa volta, mi infligge (e affligge) la stessa strana sensazione che avevo provato a Luglio (= Dove siamo finiti?).


Atterrati "on time." La scaletta dell'aereo ci avvolge da quanto di meglio può offrire la stagione delle piogge: é nuvolo, fa caldissimo e manca l'aria, umidità a palla. Sarà che sono partito da Torino con qualche grado sottozero, ma mi ci vorrà un po ad ambientarmi. (Mi sento un pinguino all'equatore).

In aeroporto i passeggeri vengono bloccati da due signore in camice bianco che ti puntano un termometro elettronico sulla fronte. Capiamo che è tutta fuffa, probabilmente sono solo dei termometri giocattolo messi li tanto per fare scena. Segue il controllo del libretto giallo (vaccinazione febbre gialla), controllo passaporti, piccolo interrogatorio, difficoltà a capire come si scrive ALTEC da parte del solerte impiegato gabonese di turno e infine timbro di ingresso nel paese.

Al recupero bagagli è tutta da ridere. C'è un delirio assurdo. Il culmine viene raggiunto quando uno schermo LCD nella sua scatola di cartone blocca l'uscita del carosello e la coda dei bagagli. Ma chi cavolo ha spedito uno schermo LCD da migliaia di pollici da Parigi in Gabon? Gran parte dei bagagli sono gigantesche borse di plastica chiuse con lo scoth che finiscono inevitabilmente per aprirsi e fare uscire il loro contenuto. La scena è quella di un suk marocchino.

Dopo circa un'oretta recuperiamo tutti i bagagli (a parte Juan, che rimane orfano di una piccola valigia). Usciamo dall'aeroporto e il signore di Europcar con il cartello (Mr. Bussi) è pronto ad aspettarmi per lasciarmi la macchina (grazie Ale, alla fine il problema dell'auto si è risolto alla grande). L'omino gabonese accetta il voucher senza fare una piega (questa volta ci è andata bene e  non abbiamo dovuto tirare fuori tutto il denaro in contanti). Mi annota pure il suo numero di telefono e mi dice di chiamarlo in caso di problemi (Grazie signore grazie, grazie!).

La macchina è fantastica. Toyota Santa Fe, un bel suv nuovo di pacca. Questa volta abbiamo imparato la lezione: controlliamo che tutti i documenti dell'auto siano ok per evitare brutte sorprese con la polizia. L'ultima volta la "carte de validitè" non era stata aggiornata e non vi sto a raccontare i dettagli di quando la gendermerie ci ha bloccato. La storia di quel capitoto è già stata scritta è non rimane tra i miei ricordi migliori.
Abituato alle dimensioni della Grande punto mi sembra di guidare lo Space Shuttle. Fiduciosi di ricordarci la strada per l'albergo, al secondo incrocio ci accorgiamo di aver fatto qualche cazzata e ci ritroviamo "in the middle of nowhere", quando in realtà dovevamo seguire la strada che costeggia il mare. Per farla breve, tra controlli, bagagli e cazzate varie: aereo atterrato alle 17:30 e  arrivo in albergo alle 21:00 inoltrate.

Segue check-in lentissimo in albergo, controllo dei pre-pagamenti, etc etc....Anche questa volta ad avere la peggio è proprio il piccolo Juan. C'è stato un disguido nella sua prenotazione e per stasera non ha la camera. Ne paga in contanti un'altra e filiamo tutti nelle nostre stanzette. Anche lui ha avuto un bell'assaggio delle lentezze e dei modi di fare gabonesi e non l'ha presa affatto bene (avrà tempo e modi di capire come funziona il paese).

Doccia, cena, pillola anti malaria, e nanna. La situazione zanzare è decisamente peggiorata rispetto a Luglio (stagione secca). Bisognerà fare attenzione. Domani l'autan sarà il nostro migliore alleato.

In ogni caso vado a dormire sereno. Ho con me "Amuchina Gel Mani" che a detta di mia madre è l'unico strumento efficace per affrontare un viaggio e un'esperienza di questo tipo. Non essendosi quasi mai allontanata dal nostro paesino astigiano e, non avendo mai preso neanche un'autostrada in vita sua, si considerare una massima esperta di viaggi dell'avventura. #mammastaiserena

Domani partiremo alla volta di N'Koltang, per arrivare alla Ground Station del CNES. Ci si vede da Mario (prima o poi), come al solito....ma di Mario parleremo un'altra volta.

Grazie al cielo domani si lavora. Buonanotte Torino.

venerdì 16 gennaio 2015

Partire per il Gabon (with money and patience!)

Ebben si! Alla fine il visto è arrivato, le valige sono pronte (o quasi) e domenica mattina all'alba il taxi mi aspetterà sotto casa per dare inizio a quella che ricorderò come "l'esperienza africana" di IXV.

Mancano 25 giorni al lancio, il morale è alto e .....speriamo che lo rimanga!

per vostra info, qui sotto trovate quanto riporta la "Lonely Planet" sul Gabon (è una piccola guida di sole 21 pagine per descrivere tutto quello che si può fare nell'intero stato gabonese):
Unlike many of its neighbours, this slab of equatorial Africa enjoys both peace and stability, while its superb wildlife makes it an increasingly popular place to safari away from the crowds of East Africa. With its seemingly endless rainforest now safeguarded by the 2003 decision to turn an incredible 10% of the country into protected national parkland, Gabon is Central Africa's most progressive and traveller-friendly destination, although the competition is admittedly not too fierce. Despite being far ahead of many of its unstable, war-torn neighbours, tourism in Gabon remains extremely DIY – you'll either have to put yourself into the hands of a travel agency, or negotiate the poor roads, infrequent transport options and the almost total lack of reliable infrastructure yourself. Outside the cosmopolitan metropolis of Libreville, the country's only real city, Gabon is an undiscovered wonderland of thick jungle, white-sand beaches, rushing rivers and ethereal landscapes. Bring either plenty of money or plenty of patience, but definitely don't miss out on this Eden-like travel experience.
E qui sotto la descrizione di Libreville:
The muscular heart of Gabon, Libreville is Gabon's only real city and home to over a third of its population. It's also a city awash in oil money and almost totally unrecognisable as an African capital to anyone who's been travelling elsewhere in the region. Pavements, clean streets, smart restaurants and vast gated villas are the first impressions of the town, but stay a little longer and you'll easily discover Libreville's vibrant African heart beating away in the crowded street markets and busy residential ares further back from the gleaming coastline. Any visitor to Gabon will pass through Libreville, but be aware, this is one of Africa's most expensive cities and will drain your wallet almost as quickly as being on safari.
Riassumendo il motto sarà: aiutati che il ciel t'aiuta!
  
Alla fine di questo post trovate anche la prima delle "Launch Chronology Songs" che ci porteranno fino al giorno del lancio: saranno ispirate da ciò che accade in terra africana, dai miei stati d'animo, da ricordi passati e da chissà cos'altro passerà per la mente. Per dare la carica e come buon auspicio, la L-25 Launch chronolgy song viene offerta gentilmente da Mr. Bon Jovi con "Have a nice day"!

Per tutto il resto non posso altro che dirvi : "Stay tuned!", ci sarà da divertirsi!