sabato 7 febbraio 2015

Sopravvissuti

Come promesso,  rieccomi di nuovo qui ad aggiornare il blog, dopo qualche giorno di assenza. Mi sono arrivate molte mail con lamantele di "aficionados" in astinenza, ma purtroppo non è stato proprio possibile aggiornarlo quotidianamente.

Queste giornate di simulazioni integrate sono state davvero intense, non solo dal punto di vista lavorativo ma anche dal punto di vista logistico, soprattutto qui a Libreville, dove gli spostamenti dalla città alla stazione richiedono pazienza, forza e coraggio. Non voglio sottovalutare neanche i rapporti umani, che in situazioni concitate, come quelle che abbiamo vissuto in questi giorni, sono stati messi a dura prova.

Abbiamo dovuto combattere contro tutte le contingency che Juan ci ha inflitto (ispirate dal Simulation Officer): dalla rottura di equipaggiamenti sul nostro ricevitore, allo stress pscicologico, per finire con la "malattia" simulata di un membro del team. Se la failure di un componente elettronico si può sempre risolvere con la sua sostituzione, la failure "umana" risulta sempre più complicata, soprattutto se la persona in questione ha accumulato tanta esperienza. Bisogna tirare un lungo respiro, rimboccarsi le maniche e ripensare a tutto il training fatto in queste ultime settimane. Siamo preparati (tutti e 4) e siamo diventati abbastanza intercambiabili.






Nonostante le diffidenze iniziali nei nostri confronti, la cooperazione con il team del CNES ha funzionanto abbastanza bene. Abbiamo condiviso per settimane un ambiente piccolissimo (vedete alcune foto sotto dell'interno della stazione) e molto rumoroso. Il personale CNES, infatti, comunica con Kourou durante le simulazioni, i test e la missione,  attraverso un fastidiosissimo interfono, il cui sonoro viene diffuso ad alto volume in tutta la stanza. Da un lato ci aiuta a capire come sta andando la missione (arrivano fresche fresche le informazioni dalla altre stazioni di terra che seguono Vega come Galliot, Ascension, Natal e Malindi), ma dall'altro lato ci rende complicato la comprensione delle comunicazioni da e verso Torino. Ahimè ci dovremo abituare.

Posso solo dire che ci siamo supportati e sopportati vicendevolmente durante le simulazioni, ci siamo disturbati e scontrati a sufficienza, ma dopotutto il risultato lo abbiamo portato a casa: la stazione di Libreville è pronta a supportare la missione IXV!
 



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Mi rendo conto che descrivere a parole l'esperienza di questi giorni in stazione risulta davvero difficile: si va dallo  stress più totale, alla gioia infinita, alla rabbia, al sollievo. Il "sugo di tutta la storia" sta ne fatto che ne siamo usciti rafforzati, e forse più consapevoli dei nostri punti di forza e delle nostre debolezze.

Alcune chicche degne di nota:

Oggi, venerdì 6 Febbraio, è stato il giorno del "Dress reherasal" o come dicono gli amici del CNES della "Répétition Générale", l'ultimo test prima della giornata del lancio. Siamo stati letteralmente "scortati" in stazione dalla gendarmerie. Così prevede il protocollo del CNES, in modo da assicurare l'arrivo degli operatori anche in caso di guerriglia o assalto alla vettura. La stessa pantomima si ripeterà anche il giorno del lancio. Il gendarme gabonese di turno che è salito sulla nostra macchina (con tanto di rivotella e manganello) non ha proferito parola per tutto il viaggio (neanche in francese) e non ha di certo accresciuto il nostro senso di tranquillità nel tragitto verso la stazione ma.... "the show must go on" come si dice in questi casi e dunque , mestamente ci atteniamo scrupolosamente alle usanze locali.

Oggi Mario ci ha regalato per pranzo un fantastico Cassoulet accompagnato da una buona bottiglia di Bordeaux. Sono tre giorni che non facciamo un pranzo e una cena decente (o perchè siamo impegnati con le simulazioni o perchè arriviamo in albergo quando il ristorante è già chiuso): quindi non possiamo fare altro che apprezzare e ringraziare. Ottimo vino e ottimo cibo, ma il tempo necessario per la digestione tende a infinito.


Fine della settimana gabonese numero 3. Il team di Libreville ha eleaborato questa frase storica che voglio condividere con voi: "La Dress Rehearsal sarà pure un piccolo passo verso il lancio di IXV, ma per noi, si tratta di certo, di un gigantesto passo verso l'aeroporto!

Buonanotte Torino!

4 commenti:

  1. Visto che Diego omette per modestia, l'OM (operazione manager, credo...) durante il debriefing della prima simulazione di questa ultima fase, mercoledì, ha dichiarato che Libreville era assolutamente già pronta per supportare la missione, prima di passare a cazziare le altre stazioni.
    A me è scappato un sorriso pensando: non avevo dubbi.

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  2. Visto che Diego omette per modestia, l'OM (operazione manager, credo...) durante il debriefing della prima simulazione di questa ultima fase, mercoledì, ha dichiarato che Libreville era assolutamente già pronta per supportare la missione, prima di passare a cazziare le altre stazioni.
    A me è scappato un sorriso pensando: non avevo dubbi.

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    1. Non è vero. Ho visto l'OM uscire dalla sala di controllo piangendo non appena è arrivata la telemetria da Libreville. Si è chiuso in bagno ed è uscito solo a simulazione finita.. non aveva reagito così nemmeno al mancato allunaggio dell'Apollo 13 nel lontano 1970...
      Scherzi a parte complimenti per il blog ma soprattutto per il lavoro.

      Firmato:
      Il proprietario di una punto grigia in riserva

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  3. bravi, complimenti! Filomena

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